» MENU

Dove sei: Homepage > Tempo libero > Notizie Tempo libero > Isco, Unife e MEIS presentano il ciclo di incontri “E dopo? Identità ed ebraismo nella contemporaneità”

Tempo libero

Isco, Unife e MEIS presentano il ciclo di incontri “E dopo? Identità ed ebraismo nella contemporaneità”

17-02-2025

Isco, Unife e MEIS presentano il ciclo di incontri “E dopo? Identità ed ebraismo nella contemporaneità”
 
L’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, presenta il ciclo di incontri a cura di Andrea Baravelli “E dopo? Identità ed ebraismo nella contemporaneità”.
Per i sopravvissuti della Shoah, il ritorno alla vita non fu affatto facile. Un composto di paura, insensibilità e rifiuto si distese sull’Italia dell'immediato dopoguerra. Se alcuni sopravvissuti scelsero di abbandonare l'identità ebraica, per meglio confondersi nel grande corpo dell'italianità, altri decisero invece di avviare un dilaniante viaggio interiore per comprendere e capirsi. Anche perché, a differenza del passato, il panorama era complicato dall’esistenza di un nuovo, potentissimo e affascinante, punto di riferimento: lo stato di Israele.
Il ciclo d'incontri si propone di ricostruire la complessità dell’essere ebreo nell'Italia del dopo Auschwitz, anche col fine di meglio comprendere la mentalità, i dubbi e i percorsi delle comunità ebraiche del nostro paese. I cinque appuntamenti vedranno il vivace confronto di professori universitari e saggisti e saranno aperti a tutta la cittadinanza.
 
Si inizia lunedì 17 febbraio alle 17.00 presso la sede di ISCO (vicolo Santo Spirito 11) con Guri Schwarz, Università di Genova, che si interrogherà sulla delicata domanda “Di chi è la memoria? Per una storia del 27 gennaio”. Mercoledì 19 febbraio alle 17.00 presso il Dipartimento Studi Umanistici di UNIFE (via Paradiso 12, Aula H) Martina Mengoni (Unife) si confronterà con il tema “Primo Levi e la riflessione su Israele e sull’essere ebrei nell’Europa degli anni sessanta”. Si prosegue giovedì 27 febbraio alle 17 con Claudio Vercelli (Università Cattolica di Milano) che, nella cornice di ISCO, terrà la conferenza “Tra due patrie. Gli ebrei italiani e il richiamo di Israele”. Il MEIS (via Piangipane 81) ospita gli ultimi due appuntamenti: il 5 marzo alle 17, Giulia Gostoli dell’Università di Urbino esplorerà il tema “Sopravvissuti in viaggio. Da reclusi nei lager a cittadini israeliani”, e il 18 marzo alle 17.00 Giulio Piperno e Carlotta Micaela Jarach - autori di “Due ebrei, tre opinioni. Una ricerca sui giovani ebrei italiani” (Giuntina, 2024) - dialogheranno su “Essere giovani, essere italiani ed essere ebrei. Note per una riflessione”. 
"Le istituzioni culturali presenti sul territorio – dichiara Anna Quarzi, Presidente di ISCO - hanno il dovere di promuovere la conoscenza di quel che è stato. L'Istituto di Storia Contemporanea è felice di partecipare a questo progetto, che non solo evidenzia l'importanza del lavoro comune, ma una volta di più dimostra la necessità, per relazionarsi utilmente con un presente tanto difficile, della consapevolezza delle ragioni del passato. È un modo di lavorare imprescindibile, che occorre rafforzare e fare diventare la norma. Ed è quel che faremo".
“Siamo entusiasti di aderire all’organizzazione di questi appuntamenti che affrontano un tema di cui ancora troppo poco si tratta: la complessa ricostruzione materiale e identitaria che gli ebrei italiani affrontarono dopo la Shoah – spiega Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS – Chi riuscì a tornare dall’inferno di Auschwitz, ma anche chi si salvò dalla deportazione riparando in altri paesi o si nascose per anni vivendo il terrore di essere scoperto si dovette confrontare con tanti interrogativi aperti: dove poter ricominciare la propria esistenza da persona libera? Come ricostruire una vita ebraica comunitaria dopo un trauma indicibile? ‘E dopo?’ è a tutti gli effetti la domanda aperta a cui tentiamo di dare risposta ogni giorno qui al MEIS”.
"Credo sia compito dell'ateneo - aggiunge Andrea Baravelli - arricchire il dibattito pubblico, mettendo a disposizione la riflessione degli specialisti e aiutando la collettività a percepire l'esistenza della complessità. Non per paralizzare ulteriormente l'azione, ma al fine di renderci tutti meno manipolabili e soggetti all'ingannevole semplificazione. Il ciclo di conferenze rappresenta un modo per assolvere a un compito, sempre più necessario ed etico: comprendere, per evitare di ripetere il meccanismo di superficialità e crudeltà che poco meno di un secolo fa si mise in moto".
Per gli incontri ospitati al MEIS è obbligatoria la prenotazione scrivendo a ufficio.stampa@meisweb.it.

Immagini: